Stasera sono più pensierosa del solito, e non troppo allegra, la mia lunaticità non si smentisce mai.
Stavo pensando che il mondo è così strano che su certi argormenti ci si sofferma solo in base alle pubblicità e alle ricorrenze che "fanno vendere".Le vetrine sono tappezzate di cuori e cioccolattini, ma è giusto ricordarsi di essere innamorati solo a S.Valentino? E' così necessario accodarsi alla massa e scambiarsi regali perché tutti lo fanno? E' perché lo fanno?
Chi conosce davvero la storia di S. Valentino? Scommetto che la prima cosa che viene in mente a questa domanda sono i baci perugina!Non critico chi lo festeggia, e nemmeno chi sia ama; è bellissimo avere una persona da amare e al contempo essere amata, ma sarebbe bello se oltre che in questa ricorrenza ci si ricordasse dell'amore anche in altri periodi dell'anno senza aver paura di mostrare i veri sentimenti e non sentirlo in questa occasione come un fatto dovuto.
Mì è capitato di sentire gente che parla dell'amore come di qualcosa che ha ben sperimentato, ma accorgermi che questo sentimento non viene recepito e sentito da tutti allo stesso modo, non mi riferisco al sesso che a mio avviso è una delle espresssioni dell'amore, ma alla banalizzazione dell'amore.
Non basta sussurrarsi "Ti amo" per dimostrare amore, per me è qualcosa di più profondo, è comprensione , complicità, stare bene insieme, condivisione, confronto e perché no è anche lite se costruttiva.
E' più ne parlo, e più mi accorgo di quanto sia difficile trovarlo. E' più facile rimanere infatuati di una persona, attratti fisicamente, ma questa è passione; l'amore quello vero se esiste davvero o è 1 sentimento riservato solo a pochi predestinati, o resta soltanto una finzione poetica che lascia sognare ancora qualche inguaribile romantico, come me.